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Il filo-nazista Zelensky e la genuflessione della classe politica italiana ai danni dei nostri lavoratori

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Il partito marxista-leninista, Convergenza Socialista, constata la completa genuflessione delle forze politiche italiane nei confronti del filo-nazista Zelensky il quale, acclamato da tutto il Parlamento borghese italiano, ha abolito tutte le forze politiche in patria tranne i nazisti. Il governo del banchiere Draghi non solo si è prostrato al filo-nazista Zelensky ma ha de facto certificato la vicinanza dell’Italia alle componenti naziste in Ucraina.

Avevamo già denunciato il 1° marzo che l’invio di armi in Ucraina avrebbe comportato l’entrata dell’Italia nel conflitto e che tali armi, tra cui missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg e munizioni, sarebbero arrivate nelle mani dei nazisti delle varie milizie che scorrazzano in Ucraina. Consegnare, quindi, armi al governo Ucraino ha significato consegnare armi alle milizie naziste, come i battaglioni Aidar, Dnepr-1, Dnepr-2, Tornado (ex battaglione "Shakhtars’k"), il reggimento Azov (minimo 800 persone), Settore Destro (contiene circa ventinove battaglioni).

Di contro, a casa sua, Zelensky abolisce tutti i partiti tranne le formazioni naziste. Tutto ciò evidentemente piace al governo Draghi, e piace soprattutto al PD di Letta e ai suoi vassalli. Di quale ulteriore evidenza abbiamo bisogno per poter dichiarare che le classi politiche italiana ed europea sono in putrefazione? Nessuna poiché ciò è lo stato delle cose.

Sanzioni e armamenti sono evidentemente gli strumenti dell’imperialismo. Da parte statunitense però, poiché gli europei seguono le indicazioni USA sotto dettatura.

Avevamo anche anticipato le conseguenze delle sanzioni contro la Russia, le quali saranno pagate dai lavoratori. Non era complicato prevederlo. Non sono i capitalisti, la classe politica borghese, il governo Draghi e i tecnocrati europei a pagare le conseguenze delle sanzioni, né tantomeno il soldato Letta insieme al resto della sua truppa. A pagarne le conseguenze sono e saranno i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati, i giovani.

Rimane però intatto il compito storico della classe operaia e su questo noi dovremo lavorare. Esso è chiaro. Conquistare lo Stato e costruire il socialismo.

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