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Spazio Operaio - Puntata 3 - La dittatura dei capitalisti e i partiti in Italia

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In questa terza puntata di Spazio Operaio, ripartiamo dallo Stato borghese. Lo Stato borghese, proprio in quanto de facto dittatura della borghesia, porta avanti il piano di rafforzamento economico e politico della classe dominante grazie al lavoro dei partiti borghesi e dei partiti falso comunisti, che si dimostrano, per populismo e revisionismo, quinte colonne del capitale.

Pensiamo, per esempio, alle collocazioni definite come sinistra, centro o centrosinistra; destra e centrodestra. Cosa cambia per la classe operaia? Nulla. Suddivisione questa di natura borghese che maschera l’unità strutturale di tutte le forze (sono tutti felicemente al servizio della classe sociale dei capitalisti) con differenze di natura meramente sovrastrutturale (progressista, conservatore, moderato, ecc.).

Pensiamo ai partiti, e sindacati, quinte colonne del capitale. Quei partiti, e sindacati, che si spacciano per organizzazioni dei lavoratori ma non lo sono affatto, sia per incapacità teorica che per opportunismo politico. Tutti partiti sedicenti comunisti: da quelli trotskisti, che sono agenti della borghesia nel movimento operaio, a quelli populisti e opportunisti. E sono diversi. Non parliamo poi dei maggiori sindacati italiani.

Pensiamo a tutte quelle forze politiche che negli anni si sono spostate da posizioni antisistema (contro la NATO e contro l’Unione Europea, per esempio), a posizioni assolutamente genuflesse al sistema. Tutte forze politiche che aspirano, per opportunismo, al potere devono, sempre e comunque, piegarsi e genuflettersi al capitale, alle oligarchie finanziarie e quindi modificare radicalmente le loro posizioni politiche su EU, NATO, Ucraina, ecc.

Pensiamo ai partiti falso comunisti che per opportunismo elettoralistico perseguono due strade: 1) evitare di contrastare il mainstream su questioni di primo piano (NATO, EU, Ucraina) con posizioni ambigue, equidistanti; 2) allargare il campo d’azione teorica e politica a categorie sociali che nulla hanno a che fare con gli operai.

Il lavoro, invece, deve essere quello di costruire l’avanguardia della classe operaia e il partito leninista. Nessun opportunismo elettoralistico ma educazione teorica e politica degli operai, organizzazione degli operai stessi nel partito e nei luoghi di lavoro. Ne discutiamo nella puntata n.3 di Spazio Operaio.

Ecco il linkhttps://youtu.be/cJfu5gv-kBE

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